Zerbinati: Tre parole chiave per affrontare la crisi della IV Gamma
Zerbinati: Tre parole chiave per affrontare la crisi della IV Gamma
Coraggio, equilibrio e flessibilità sono le parole chiave che devono guidare il settore di IV Gamma nelle acque turbolente di questa tempesta perfetta: Simone Zerbinati, direttore generale dell’azienda di famiglia tra i leader nella produzione di IV e V Gamma, ha le idee chiare su come affrontare la tempesta perfetta. E ce ne parla in un’intervista esclusiva per Fresh Cut News.
– Partiamo da quanto emerso a Fruit Attraction. La situazione della IV Gamma spagnola sembra essere molto diversa da quella italiana. Gli spagnoli apparentemente non hanno problemi sui listini; inoltre, hanno usato gli anni di blocco pandemico per fare un salto in avanti e diventare un mercato che cresce nei prodotti ad alto valore aggiunti freschi, +8% l’anno, e cresce molto anche nell’innovazione che ormai non ha nulla da invidiare all’Italia.
“Sono stato anche io in Spagna – ci dice Zerbinati – per vedere le novità nei punti vendita spagnoli. Non smetto mai di osservare come si muove il mercato europeo e come reagisce alle diverse sollecitazioni. C’è da dire che, insieme a prezzi più alti per alcune referenze come, ad esempio, le insalate arricchite, si trovano anche prezzi più bassi di quelli italiani sui mix e, in genere, sulle referenze base. Diciamo che stiamo parlando di un mercato un po’ diverso da quello nostrano”.
– Quali sono, secondo lei, le linee guida con cui un’impresa di IV Gamma può affrontare quella che gli analisti di mercato definiscono ‘la tempesta perfetta’?
“Premetto che penso nessuno abbia la soluzione ideale in tasca, tanto meno io. Dopo essermi confrontato con diverse persone del settore e professionisti, ritengo che servano almeno tre elementi nelle scelte. Innanzitutto, il coraggio”.
– In che senso?
“Serve per tutti. Non sarò certo io a dire cosa sia sbagliato e cosa no, perché ognuno a casa sua fa quello che ritiene più opportuno e corretto; tuttavia, penso che ci sia un bisogno generalizzato di più coraggio nelle scelte e ciò riguarda un po’ tutti gli operatori. Il settore in cui opero, IV Gamma, zuppe e piatti pronti, vale quasi un miliardo di euro. Un valore importante che non va assolutamente maltrattato in nessuna fase della filiera, dal produttore al consumatore. È un settore che va salvaguardato con coraggio”.
– In che modo?
“Bisogna attribuire i giusti valori e la giusta importanza a tutte le attività che vengono effettuate lungo filiera e attribuire, di conseguenza, il vero valore a un prodotto che, non dimentichiamoci, funziona anche perché è ad altissimo contenuto di servizio”.
– Qual è l’altra parola chiave a cui si riferiva, insieme a coraggio, che può fare da bussola in questo momento?
“Equilibrio. Il valore dei prodotti deve essere garantito da tutti, perché dà importanza a tutti gli attori della filiera. Questo mercato ha investito tanto negli ultimi 25 anni (tecnologie, ricerca, agricoltura, persone); non possiamo permetterci il rischio di investire meno e non valorizzare correttamente quanto abbiamo costruito”.
– I prezzi a scaffale attualmente proposti dai retailer sono remunerativi per la filiera di IV Gamma?
“E’ evidente che se in questi 10 mesi non ci sono stati cambiamenti di prezzi con gli aumenti dei costi in atto (che tutti gli attori hanno subito), è chiaro che qualcuno della filiera ci ha rimesso. La situazione è comunque in continuo adeguamento e sono sicuro che si farà il possibile per preservare i valori – e l’equilibrio appunto – del nostro segmento”.
– La coperta è corta…
“Ecco vede. Questo non è corretto perché non è equilibrato”.
– Qual è il terzo elemento decisionale a cui guardare nei processi decisionali nel settore di IV Gamma?
“L’ultima parola che introduco in questa conversazione è flessibilità”.
– In che senso?
“Esistono diverse inefficienze e, dove si trovano, andrebbero ridotte se non addirittura eliminate”.
– Potrebbe fare qualche esempio?
“Pensiamo ad alcuni imballi secondari di IV Gamma che hanno un’incidenza molto alta per la IV Gamma, che è un prodotto a cui mediamente viene data una shelf life di 5-6 giorni. Poi, se vogliamo, possiamo prendere ad esempio anche gli aspetti logistici: in alcuni casi, il tempo a disposizione tra la ricezione dell’ordine e lo scarico in piattaforma è molto ridotto. Capisco non sia semplice andare ad intervenire su aspetti importanti di processo come quelli elencati sopra, però ritengo sarebbe corretto confrontarsi”.
– Passiamo ad un altro argomento. Come è cambiato il rapporto, in questi ultimi due anni, tra la sua azienda e la private label o marca del distributore?
“Ci siamo confrontati, abbiamo messo sul tavolo le difficoltà di questi mesi e ci hanno ascoltato”.
– Siete cresciuti nella MDD o avete perso quote?
“Siamo cresciuti ma la crescita e legata alla crescita generale dell’azienda”.
– Ci potrebbe dare una misura?
“Prevediamo di chiudere il 2022 con un fatturato in crescita del 14%”.
Mariangela Latella