Il menù si aggiorna dalle insalata pronte al cibo impanato
Il menù si aggiorna dalle insalata pronte al cibo impanato
La Zerbinati di Casale Monferrato è un'azienda che da più di mezzo secolo produce verdure fresche in vaschetta, da servire pronte in tavola; ha aggiunto negli anni legumi e cereali diventando leader di mercato in grande sviluppo, quello del cibo "prêt-à-porter", di cui rappresenta circa il 25%. Dopo un 2020 in frenata, ha ripreso a correre nel 2021: fatturato a 40 milioni e punta quest'anno a 47. Da sempre lavora solo ingredienti naturali e di alta qualità: partita da insalate e zuppe, è passata ai "lunch box", ai risotti, ai burger di verdure. I vostri prodotti sono tutti gluten-free, ma strizzate l'occhio a vegetariani o vegani? «Non ci poniamo come alternativa alla carne - dice Simone Zerbinati, esponente della terza generazione e direttore generale -. Proponiamo un modo diverso di consumare le verdure. La pandemia ha cambiato le abitudini. Ci ha fatto concorrenza: il lock down, le quarantene hanno "regalato" tempo alle persone, che è sempre stato il nostro obiettivo». La reazione è stata puntare sulla rapidità e sulla sfiziosità: dalla polenta e gorgonzola (in partnership con Igor Novara) si è arrivati ai Crockburger di lenticchie o verdure, con spinaci, zucca o zucchine, ma sempre impanati. La panatura fa la differenza: «E un'idea del 2016, volevamo riprodurre i “friciulin", le frittelline verdi delle nonne; ci abbiamo lavorato parecchio, anche perché non utilizziamo uova. Abbiamo in cantiere altri prodotti per intercettare il mutamento nella dieta dell'italiano medio, che oggi consuma un po' meno pasta».
Simone Zerbinati comunque è cauto sul futuro prossimo: «Siamo preoccupati perché tutti parlano di rincari, ma nessuno sa precisare quanto spenderemo in più. Come fai a programmare in queste condizioni?».—